La dieta perfetta per la terza età
Incontriamo il dott. Stefano Piva Specialista in Scienza dell'alimentazione
Estate, stagione meravigliosa per il clima che ci consente di trascorrere le giornate all’aria aperta, ma che nasconde anche parecchie insidie sotto il profilo alimentare, soprattutto per la terza età.
Questo perché le persone anziane con il caldo tendono a nutrirsi in maniera errata, spesso perché perdono la motivazione ad alimentarsi o perché vanno incontro a stati simil depressivi che ne minano l’appetito. Il rovescio della medaglia, in particolar modo per le persone che vivono da sole, è rappresentato dal rischio di un’iper alimentazione e di un’esagerata assunzione di alcolici, sempre negativa, ma col caldo ancora più deleteria per il cocktail micidiale che nasce dalla combinazione con le temperature esterne elevate.
Come ci si deve regolare allora?
Per ogni alimento vanno accuratamente valutati gli elementi che lo compongono, a partire dall’acqua: in maniera semplicistica si indicano come ottimali le acque minerali con poco sodio, quando invece in molti organismi, soprattutto degli anziani, è fondamentale l’apporto di calcio, che si trova in acque dall’elevato residuo fisso – quelle dei lavatoi, ad esempio, sono perfette in questo senso. Sempre a proposito di acqua, è decisiva la quantità che si assume, che deve essere consistente per recuperare i liquidi che si perdono tanto sudando quanto a causa degli impianti di condizionamento.
Dunque, frutta e verdura fino a sazietà?
In realtà, un’attenta riflessione va fatta anche sulle generalizzazioni con queste categorie specifiche sempre ed evocate come virtuose, tanto che si dice – di solito giustamente – che consumarne in gran quantità sia un toccasana. Se per la verdura si tratta di un principio tutto sommato corretto, gli studi scientifici ci dimostrano tuttavia che alcune tipologie di frutta, essendo ricche di calorie, vanno ad incidere sull’aumento del peso corporeo, celando insidie che spesso le persone sottovalutano, credendo invece di seguire un regime alimentare perfetto. E occhio alle patate: bisognerebbe mangiarne il meno possibile perché favoriscono l’insorgere del diabete.
Quali sono gli altri pericoli nascosti?
Un equilibrio va trovato anche in relazione all’assunzione di farmaci e all’interazione che possono avere con i nutrienti: spesso le medicine inibiscono l’olfatto e il gusto con il risultato che si tende a salare di più i cibi con aumento della pressione arteriosa. Si tratta di una “trappola” cui sovente le persone anziane non danno la giusta importanza.
Un consiglio sulle modalità di alimentazione.
Per quanti si trovano ad aver varcato la soglia della terza età risulta decisiva anche un’assunzione lenta degli alimenti, così come è consigliato fare più pasti di ridotte dimensioni: meglio poco e ravvicinato che dilatato nel tempo e con enormi quantità di cibo. L’obiettivo è quello di limitare l’apporto degli zuccheri e dei carboidrati complessi, prediligendo grassi insaturi come l’olio di oliva rispetto ad esempio al burro. In generale, per valutare in maniera adeguata i vari aspetti è consigliabile rivolgersi ad un esperto, perché la migliore dieta per la terza età è quella che si costruisce in maniera personalizzata, analizzando cioè ogni dettaglio del paziente.
Questo articolo è pubblicato sul nostro periodico di attualità, salute e benessere